I.G.P. - INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA
I Marchi di Tutela hanno la funzione di tutelare una serie di prodotti agroalimentari, favorendo la diversificazione della produzione agricola e lo sviluppo dell' economia rurale. Nei confronti del consumatore sono utili ad assecondarne la domanda di prodotti di qualità fornendogli un' informazione più completa e tutelandolo da contraffazioni; nei confronti dei produttori assicurano, nell' ambito delle produzioni comunitarie, legate alle origini geografiche, le medesime condizioni di concorrenza. L' Indicazione Geografica Protetta (IGP) è il marchio di qualità che viene attribuito a quei prodotti agricoli e alimentari per i quali una determinata qualità o altre caratteristiche specifiche dipendono dall' origine geografica dell' alimento e la cui produzione e/o trasformazione e/o elaborazione avviene in un' area geografica determinata. Il processo produttivo degli alimenti IGP deve seguire, per legge, le rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione, il cui rispetto è assicurato dall' organismo di controllo.
Il Pastificio Artigianale Il Vecchio Pastaio fa della sua produzione artigianale un punto di forza, riuscendo non solo a dare alla Pasta i requisiti richiesti dal Consorzio della Pasta di Gragnano, ma facendo il tutto con processi semi-automatici dove è ancora la mano dell' uomo e la sua decennale esperienza nel settore dei maccheroni a fare la differenza. Il vero fiore all' occhiello dei nostri prodotti è la scelta di semole di prima qualità, una lenta trafilatura a bronzo che permette alla Pasta di essere porosa e quindi assorbire meglio i sughi e una lenta essiccazione che riesce a dare alla Pasta del "Vecchio Pastaio" un punto di cottura ottimale per deliziare il vostro palato. Il rispetto dei canoni IGP che impone il Consorzio della Pasta di Gragnano è motivo di grande orgoglio per la nostra azienda, che avendo una lavorazione artigianale e non avendo i grandi processi industriali dei ben più noti Pastifici di Gragnano, riesce comunque a rispettare i canoni richiesti e ci rende Leader nel settore di Pastificio Artigianale riuscendo a fornire al cliente un rapporto unico di qualità-prezzo.
Situato in via Croce, nei pressi di Piazza Marconi (nota come Piazza San Leone), il progetto nasce grazie all' intraprendenza di un giovane imprenditore gragnanese, che grazie ai consigli del suocero (Mastro Pastaio di vecchia generazione da oltre 40 anni), produce la vera Pasta di Gragnano. Il Pastificio Artigianale Il Vecchio Pastaio, pur disponendo di macchinari all' avanguardia, continua la lavorazione della pasta secondo i vecchi metodi di un tempo, quali l' utilizzo di acqua delle nostre sorgenti, semola di altissima qualità, trafilatura in bronzo e l' essiccazione lenta, e in ultimo, ma non per questo da considerarsi tale, l' amore e l' esperienza nel seguire la produzione di pasta in tutte le sue fasi, "quella pasta" che ha reso Gragnano famosa in tutto il mondo.
Osservando attentamente un "maccarone" della vasta scelta di formati de "Il Vecchio Pastaio", che sia un Pacchero, un Fusillone o un Rigatone, salta subito all' occhio la porosità della pasta, adatta a far attaccare il sugo, senza farlo scivolare via; la consistenza, che permette di distrarsi durante la cottura; il colore, bianco come "l' oro di un tempo" e il profumo, tipici della semola di alta qualità utilizzata, che contraddistingue la produzione di pasta artigianale di ottimo livello. La scelta dei formati, tutti rigorosamente trafilati al bronzo e lavorati artigianalmente, è articolata in Formati Speciali.
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Il suo nome, lo si intuisce subito, deriva dalla stretta somiglianza che ha con gli anelli di calamaro affettato.
Lavorate a mano
La Treccia d'oro, formato brevettato unico al mondo nel suo genere, nato dalla maestria e fantasia di Maria Grazia Ingenito, figlia del "Vecchio Pastaio", che rappresenta la IV generazione di pastai.
Design depositato NA20140000016
Il suo nome deriva dalla sua forma schiacciata che ricorda una piccola lingua.
Il formato prende il nome dalla Regina Mafalda Maria Elisabetta Anna Romana di Savoia; il suo moto ondulato ricorda i suoi lunghi capelli ricci.
Lavorate a mano
La Treccia d'oro, formato brevettato unico al mondo nel suo genere, nato dalla maestria e fantasia di Maria Grazia Ingenito, figlia del "Vecchio Pastaio", che rappresenta la IV generazione di pastai.
Design depositato NA20140000016
Il nome spaghetto viene associato a questo formato perché la sua dimensione è simile a quella di uno spago.
Alcune tracce di questa denominazione risalgono al 1819 nel dizionario di Niccolò Tommaseo e Bernardo Bellini.
Il nome spaghetto viene associato a questo formato perché la sua dimensione è simile a quella di uno spago.
Alcune tracce di questa denominazione risalgono al 1819 nel dizionario di Niccolò Tommaseo e Bernardo Bellini.
Dal napoletano pacchero (schiaffo); sul suo nome ancora oggi ci sono dei dubbi. Alcuni sostengono che il suo nome derivi dal suono (come di uno schiaffo) che fanno quando vengono rimescolati nella zuppiera pieni di salsa, altri lo attribuiscono alla bontà del formato che, ben condito, stordisce il palato proprio come un "pacchero".
Dal napoletano pacchero (schiaffo); sul suo nome ancora oggi ci sono dei dubbi. Alcuni sostengono che il suo nome derivi dal suono (come di uno schiaffo) che fanno quando vengono rimescolati nella zuppiera pieni di salsa, altri lo attribuiscono alla bontà del formato che, ben condito, stordisce il palato proprio come un "pacchero".
Il suo nome, lo si intuisce subito, deriva dalla stretta somiglianza che ha con gli anelli di calamaro affettato.
gr 350 di pasta di Gragnano formato Calamarata
gr 600 di calamari
2 pomodorini
1/2 bicchiere di vino bianco secco
1/2 bicchiere di olio extra vergine d'oliva
1 spicchio di aglio
prezzemolo
1 pizzico di sale
pepe
In un tegame soffriggete uno spicchio d'aglio con la buccia, poi toglietelo ed aggiungetevi i calamari puliti e tagliati, in parte a pezzi in parte a "cerchietti"; lasciate cuocere 1 minuto e poi unite il vino, i pomodorini ed il prezzemolo e lasciate cuocere coperto per 15 minuti e salate pochissimo.
Cuocete la pasta ben al dente ed aggiungetela ai calamari, terminate la cottura aggiungendo un po' di acqua alla cottura della pasta affinché il tutto non risulti secco; preparate e servite ben caldo.
gr 400 di pasta di Gragnano formato Mezzi Paccheri IGP
gr 700 di melanzane
gr 250 di provola affumicata tagliata a dadini
gr 600 di pomodori datterini
6 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
1 cucchiaio di parmigiano grattuggiato
olio per friggere
basilico
2 spicchi di aglio
sale
Mettete a bollire abbondante acqua per cuocere la pasta, tagliate le melanzane a dadini e mettetele in un recipiente salandole un poco, lasciatele riposare un quarto d'ora affinché possano perdere l'acqua di vegetazione, poi strizzatele e friggetele con uno spicchio d'aglio; da parte in un tegame soffriggete lentamente uno spicchio d'aglio schiacciato nell'olio extra vergine d'oliva, aggiungete i pomodorini tagliati e il basilico, fate cuocere dieci minuti e salate. Appena l'acqua bolle cuocete i Mezzi Paccheri molto al dente e versateli in un contenitore. In una pirofila stendete un velo di sugo, disponetevi sopra la pasta mettendola in piedi e riempitela di melanzane aiutandovi con un cucchiaino, poi inserite anche i dadi di provola, versate su tutta la superficie il sugo e mettete in forno preriscaldato a 180° per 15 minuti.
gr 350 di pasta di Gragnano formato Spaghetti di Gragnano IGP
1/2 cipolla bianca media
3 zucchine medie tagliate a cubetti
gr 100 di pistacchi sgusciati e tritati
2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
2 cucchiai di vino bianco
2 cucchiai di parmigiano grattuggiato
sale
Fate appassire nell'olio la cipolla sottilmente affettata, aggiungeteci i cubetti di zucchine, unite il vino bianco, coprite e lasciate cuocere dieci minuti.
Intanto cuocete al dente gli Spaghetti di Gragnano in abbandante acqua salata. Quando le zucchine sono cotte, aggiustatele di sale e riducetele in crema con un mixer; condite e mescolate gli spaghetti con il composto ottenuto e spolverizzate ogni porzione con granella di pistacchi. Guarnite con una filigrana di parmigiano che otterrete facendo fondere su un padellino antiaderente due cucchiai di parmigiano grattuggiato, distribuiti in uno strato sottile, e poi aiutandovi con una spatola arrotolate la cialda ancora calda su se stessa.
gr 500 di pasta di Gragnano formato Candeloni Rigati
1 l di passata di pomodoro
gr 200 di macinato di bovino
gr 200 di provola fresca affumicata
mezzo bicchiere olio extra vergine d'oliva
1 cipolla piccola
1 carota
1 gambo di sedano
vino bianco
parmigiano grattuggiato
alloro - basilico
Occorrente: uno stampo da plum cake, carta da forno
Per il sugo: con la cipolla, carota e sedano prepariamo un trito che metteremo ad appassire per 5 minuti al quale poi aggiungeremo il macinato di carne che soffritto per un poco sfumeremo con del vino bianco; a questo punto versiamo la passata di pomodoro, il basilico, copriamo e lasciamo cuocere lentamente fino a quando il condimento non salirà in superficie ed aggiustiamo di sale. Se risultasse denso aggiungervi un po' di acqua: deve risultare un po' più fluido per questo utilizzo.
Per la cottura: foderiamo lo stampo da plum cake con carta da forno inumidita lasciando che fuoriesca da esso tanto da poterla usare come copertura. Stendiamo sul fondo foderato dello stampo una generosa porzione di sugo e andiamo ad allinearvi all'interno i Candeloni Rigati ricoprendolo, versiamo sopra ancora abbondante sugo, del parmigiano grattuggiato e dei dadini di provola, continuiamo in questo modo alternando la pasta e il sugo con formaggio e provola fino ad arrivare ai bordi e terminare con uno strato di sugo. Ora chiudiamo con la carta da forno la superficie e mettiamo in forno preriscaldato a 180° per una mezz'ora; dopodiché non ci resta che sfornare, quindi apriamo la carta, appoggiandovi sopra un piatto e capovolgiamo il tutto.
Gr 350 di Pasta di Gragnano formato Caserecce al bronzo IGP
4 patate a pasta viola (sostituibili con patate a pasta gialla )
2 salsicce di suino fresche
1/4 di cespo di radicchio
1 zucchina grande
parmigiano grattugiato
1/2 porro (o 1/2 cipolla bianca )
vino bianco 2 cucchiai
4 cucchiai di olio extra v.o.
sale
Mettete a lessare in acqua fredda le patate (in pentola a pressione 15 minuti di cottura dopo l'inizio del sibilo ) privatele della buccia e passatele allo schiacciapatate,aggiustate di sale unitevi un paio di cucchiai di parmigiano grattugiato e qualche goccia di latte affinchè il tutto non risulti troppo secco. Da parte in un tegame fate appassire il porro affettato e unitevi la salsiccia privata della pelle e sbriciolata mescolate e sfumate con del vino bianco, lasciate cuocere 5 minuti, dopodichè aggiungetevi il radicchio tagliato in striscioline e poi le zucchine tagliate a julienne, salate.
Gli ortaggi non devono cuocere molto.
Cuocete la pasta al dente e unitela al radicchio e salsiccia mescolando bene velocemente a fiamma moderata.Adesso componete il piatto disponendo la purea di patate viola collocandovi accanto le Caserecce
gr 350 di pasta formato Mezzi canneroni
3 uova
gr 50 di pecorino sardo e 50 gr di grana grattugiati
pepe nero in grani macinato mezzo cucchiaino
prezzemolo
In una terrina capiente battete le uova con il pepe e il pecorino grattugiato .Cuocete i Mezzi canneroni al dente e una volta scolati bene uniteli alle uova, mescolate bene e rimetteteli nella pentola dove avete cotto la pasta, a fuoco molto basso, rimestate velocemente e togliete dal fuoco appena le uova inizieranno a rapprendersi e servite, se volete, su una cialda di parmigiano.
Per la cialda : In un padellino antiaderente ben caldo fate fondere qualche cucchiaio di parmigiano grattugiato disposto sul fondo e mettetelo a raffreddare su di una coppetta capovolta.
Gr 250 di pasta di Gragnano formato mezzi rigatoni de Il Vecchio Pastaio
1 Kg di cozze ben pulite
gr 250 di fagioli cannellini lessati con relativa acqua di cottura
4 pomodorini ben maturi
prezzemolo
3 cucchiai di olio extra v.o.
1 spicchio di aglio
pepe – sale
Lavate e raschiate bene le cozze ed eliminare il peduncolo laterale tirandolo, metterle in una pentola coperte e a fiamma vivace lasciando che si aprano dopodichè sgusciatele e filtratene l’acqua con un passino a maglie fitte e tenetela da parte.In un tegame soffriggete uno spicchio di aglio unite i pomodorini e dopo i fagioli cannellini con la loro acqua il prezzemolo; lasciate cuocere per una quindicina di minuti coperto a fuoco moderato.Adesso unite
l’acqua delle cozze,se occorre ancora un po’ di acqua e portate ad ebollizione e cuocetevi i mezzi rigatoni per una decina di minuti a fuoco non troppo vivace ,salate poco (l’acqua delle cozze già lo è ),1 minuto prima di togliere dal fuoco aggiungere le cozze e pepate.
gr 400 di pasta di Gragnano formato Maccaroni Napoletani IGP
3 peperoni arrostiti e privati della pellicina
1 cucchiaio di capperi sotto sale
gr 100 di olive nere di Gaeta
5 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
sale
In un tegame fate soffriggere un poco, lentamente uno spicchio d'aglio nell'olio, poi toglietelo ed aggiungete all'olio i peperoni arrostiti e spellati tagliati a listarelle, unite mezzo cucchiaio di capperi dissalati e qualche fogliolina di prezzemolo. Lasciate insaporire un poco e salate pochissimo, dopodiché frullate tutto il mixer. Cuocete i Maccaroni e mescolate al sugo di peperoni, aggiungete i restanti capperi, le olive snocciolate e del prezzemolo.
Nota: in estate va benissimo servito come piatto freddo.
(Ricetta elaborata da Paola Langella (www.magieaifornelli.altervista.org) per il Pastificio Artigianale Il Vecchio Pastaio)
gr 350 di pasta trafilata al bronzo formato Fusilloni
1/2 cipolla bianca media
gr 250 di ricotta
5 carciofi
3 rametti di maggiorana, oppure 1/2 cucchiaio di maggiorana assiccata
5 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 tazzina di vino bianco secco
sale - pepe
In un tegame fate appassire la cipolla affettata sottilmente e tritata, poi aggiungetevi i carciofi puliti e passati in acqua acidula e tagliati in pezzetti; aggiungete vino, coprite e lasciate cuocere a fuoco lento per 5 minuti, dopodiché allungate il tutto con un bicchiere di acqua e lasciate cuocere, sempre lentamente, ancora coperto. Quando saranno cotti unite la maggioranza e salate.
Nel frattempo avrete cotto in abbondante acqua salata i Fusilloni e lavorate la ricotta in un recipiente con un po' di pepe e 2 cucchiai di latte. Unite i Fusilloni alla ricotta, mescolate e condite con il sugo di carciofi.
gr 500 di pasta di Gragnano formato Fusilloni Lunghi de Il Vecchio Pastaio
gr 200 di piselli finissimi surgelati
un quarto di una cipolla
gr 250 di funghi champignon trifolati
gr. 150 di lonza di maiale (in salume) oppure prosciutto cotto in alternativa
sale
olio extra v.o.
1 litro di latte
gr 100 di burro
gr100 di farina
noce moscata
gr 50 di parmigiano grattugiato
sale
Preparate una salsa besciamella facendo fondere il burro a fuoco lento unendo la farina e mescolando bene unite a filo, poco per volta ,sempre rimestando, il latte caldo. Lasciate cuocere mescolando di continuo fino a quando il tutto non addenserà. Dopo unite il sale la noce moscata grattugiata ed il parmigiano. Da parte fate appassire in un tegame la cipolla affettata a velo in un paio di cucchiai di olio ed aggiungeteci i piselli e la lonza tagliata in pezzetti lasciando cuocere er 5 minuti poi salate. Cuocete i fusilloni lunghi molto al dente scolateli e metteteli in un recipiente .Adesso versate e spalmate le pareti di un contenitore di acciaio (come quelli da zuccotto) con un po' di besciamella e foderatelo con i fusilloni disponendoli a spirale,stendete ancora besciamella sulla pasta e ora riempite con i funghi trifolati i piselli e poi continuate ancora a riempire con altri fusilloni e besciamella,terminate cospargendo la pasta con quest'ultima. Coprite con della carta forno e mettete in forno preriscaldato a 200° per una ventina di minuti, poi sformate il tutto capovolgendo su di un piatto da portata.
Paccheri al Cacao